giovedì 16 maggio 2013

Recensione: "La buona società" di Amor Towles

Finalmente penso di aver lasciato alle spalle il mio periodo di letture insoddisfacenti e la cosa non può che rendermi felicissima. Inoltre domani sarò al Salone del Libro di Torino e già mi pregusto l'aria che si respirerà e gli acquisti che farò!!! Non so se avrò un cartellino di riferimento o altro ma ho deciso che indosserò la mia maglietta più riconoscibile, grigia con un pappagallo blu e nero disegnato sopra. Se mi riconoscete fatevi vedere!
Intanto vi lascio la recensione della mia ultima, splendida lettura!





Titolo: La buona società
Autore: Amor Towles
Prezzo: 9,00€
Pagine: 400
Data di pubblicazione: Novembre 2012
Editore: Beat
Scheda aNobii del libro: 
Voto in stelline: 5 stelline






Trama:

E la notte di capodanno del 1937 all'Hotspot, un night club del Greenwich Village a New York. In fondo a una pista da ballo piccola e vuota, un quartetto jazz suona stancamente. A un tavolo appartato dell'Hotspot, tuttavia, Evelyn Ross e Katey Kontent ostentano senza problemi la loro giovanile e spensierata avvenenza. Evelyn, bionda naturale, capelli lunghi fino alle spalle, è una di quelle tipiche bellezze del Midwest che volgono a un certo punto le spalle alla casa paterna per avventurarsi nella grande metropoli newyorchese. Katey è un'attraente giovane donna di buone letture che, per sbarcare il lunario, sbriga la corrispondenza nello studio legale Quiggin &C Hale. Le due ragazze si sono scolate già una buona dose di gin e, visto che hanno in borsa una decina di centesimi ciascuna e in testa l'idea di continuare a bere, si apprestano a fare gli occhi dolci al contrabbassista o al barista di turno quando si verifica l'"apparizione". Dritto, alto un metro e settantacinque, capelli castani e occhi azzurri, cravatta nera e bellissimo cappotto appoggiato al braccio, un giovane uomo compare sulla soglia. Il giovane è Theodore Grey, detto Tinker, banchiere a Wall Street, con appartamento al 211 Central Park West. In una parola, l'uomo del destino per le due ragazze, colui che le condurrà nella "buona società" newyorchese della fine degli anni Trenta, prima di precipitare nel baratro di una guerra i cui venti spirano già in Europa.


cosa penso del libro:

La notte di capodanno tra il 1937 e il 1938 due amiche del cuore, Katey, la nostra narratrice, e la frizzante Eve incontrano in un bar un uomo affascinante, educato e molto generoso, Tinker. Il 1938 si prospetta come un anno splendido che le due donne trascorreranno in perenne "lotta" per cercare di accaparrarsi le attenzioni di questo giovane così appetibile. Tuttavia il destino ci mette lo zampino e Katey, senza che le venga chiesto esplicitamente, capirà di non poter più avanzare nessuna pretesa su quell'uomo, pur essendone innamorata.
Inizia così per la nostra protagonista un anno di rivoluzione per la sua vita: si troverà spesso di fronte ad un bivio, con la consapevolezza che qualsiasi strada sceglierà, l'altra le sarà preclusa per sempre.
Ma Katey vive a New York, una città ricca di possibilità, soprattutto alla fine degli anni '30.
L'ambientazione è davvero straordinaria, la protagonista si muove tra ristoranti alla moda, jazz club, negozi dalle vetrine luccicanti e sfarzose. Vengono descritti in maniera vivida palazzi, case, parchi e chiese i cui nomi sono noti a tutti e che sono ormai entrati nel mito, ma per la nostra protagonista sono realtà quotidiana perchè lei vive New York al culmine del suo splendore, quando la leggenda nasce.
La protagonista è molto arguta e spiritosa, le sue osservazioni spesso strappano un sorriso. 
Il romanzo vuole raccontare un anno della sua vita ma in realtà, attraverso i tanti incontri di Katey, vuole anche essere una panoramica di tutti i "tipi" che popolavano New York in quel periodo storico: ci sono l'arrampicatrice sociale, l'artista incompreso, la riccona che dispensa favori, l'editore ambizioso ed eccentrico, il "figlio di papà" che pensa solo a divertirsi, l'uomo per bene e che tutte le donne desidererebbero.
L'autore gioca molto con gli stereotipi perchè tutti questi personaggi, nel corso del libro, svelano lati insospettabili del loro carattere.
Il mix tra la storia appassionante della protagonista e l'atmosfera irresistibile che trasuda da queste pagine, rende "La buona società" una lettura imperdibile per gli amanti della Grande Mela, non posso che consigliarlo a tutti!!


Giudizio finale espresso con una bocca affamata:

Possiedo una collezione di bocche abbastanza vasta, non so neanche spiegarmi in perchè, semplicemente mi piacevano e le ho salvate in una cartella. Comunque dato che, com'è ovvio, non ho mai avuto occasione di utilizzarle, ma le trovo tutt'ora molto belle ed espressive, ho pensato che potessero tornar utili per sintetizzare il mio pensiero sul singolo libro. Ci provo!
La bocca adatta a "La buona società" è questa:


Questo libro luccica! La città risplende di vita e di possibilità, chi è ricco si gode i suoi privilegi ma anche chi non lo è ha infinite possibilità di divertimento tra cui scegliere! Voglio tornare indietro nel tempo!!!


Voi avete già letto questo romanzo, o lo avete in lista desideri?
spero di avervi chiarito le idee, nel caso aveste avuto qualche dubbio.
Buone letture!
Fede

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